Dopo i soggiorni e le cure termali Elisabetta ritrovò un po’ di salute e di serenità per riprendere gli impegni alla corte di Vienna. Risalgono al marzo del 1865 i suoi più celebri ritratti realizzati da Franz Winterhalter che la immortalò con lo splendido abito di gala bianco e quello in veste da camera con i lunghi capelli annodati sul petto destinato allo studio privato dell’Imperatore nella Hofburg.
Incoronata nel marzo del 1867 regina di Ungheria, Elisabetta soggiornerà spesso a Palazzo Gödöllő, ma per ben 14 volte anche al castello di Miramare rimasto a disposizione dell’Impero con una parte della servitù. Le permanenze saranno però tutte abbastanza brevi in quanto rappresentavano una sosta prime di imbarcarsi su una delle navi attraccate al porticciolo del parco per raggiungere le mete predilette nei mari del Sud.
Passeranno così gli anni tra Vienna, l’Ungheria e i soggiorni alle terme di Baden-Baden e Bad-Ischl per alleviare i frequenti dolori nevritici e ossei, ma i primi segni dell’età e le fatiche dei continui allenamenti del suo esile fisico iniziavano a essere evidenti.
Sissi ritornerà a Trieste a fianco di Francesco Giuseppe il 16 settembre 1882 per partecipare all’Esposizione Industriale – Agricola allestita a Sant’Andrea e a una grande festa sulla nave Berenice ma il loro soggiorno sarà funestato dalla notizia di una sventata offensiva e dalle piogge battenti. (1)
Nella foto (Biblioteca Civica) il Padiglione imperiale al centro del complesso espositivo a Sant’Andrea
Durante la permanenza in città l’imperatore commissionerà alla “Eastern Telegraph Company” un lunghissimo cavo sottomarino che nei pressi del castello di Miramare avrebbe raggiunto Corfù (2) permettendogli di ricevere notizie telegrafiche dell’inquieta consorte durante i suoi frequenti soggiorni nell’isola greca. (3)
Sei anni dopo, nel dicembre del 1888, gli imperatori d’Austria s’incontreranno ancora a Miramare per trascorrervi il Natale e fu allora che Sissi otterrà il permesso di acquistare e ristrutturare una villa nel borgo Gasturi di Corfù, chiamata poi l’ Achilleion, in omaggio al suo prediletto personaggio omerico.
Dopo l’entusiasmo dei progetti, nel gennaio del 1889 la sua vita sarà sconvolta dalla tragica morte di Rodolfo a Mayerling; rinchiusasi per mesi nelle stanze della Hofburg, Elisabetta sceglierà di indossare per sempre gli abiti a lutto.
Ma la rincorsa verso i suoi sogni la porteranno ancora a Miramare dove trascorrerà il Natale del 1889 raggiungendo poi Corfù per sorvegliare i lavori nella villa e nel parco circostante.
Decisa a intraprendere lo studio del greco antico e moderno, nel 1891 accoglierà a corte il giovanissimo insegnante ateniese Constantin Christomanos, che immediatamente rapito dalla sua figura alta e sottile, dal suo incedere leggero, dalla sua voce lenta e sommessa scriverà in un diario i ricordi di quell’anno trascorso con lei. (4)
Il giovane insegnante di greco Costantin Christomanos (Atene 1867 – 1911)
Attraverso le pagine del libro saranno così svelati i pensieri più segreti dell’inquieta Imperatrice, l’instabilità dei suoi umori e a tratti persino la sua stessa anima che si svelerà nelle conversazioni letterarie tra le stanze dei castelli o le passeggiate tra parchi e boschi ma soprattutto veleggiando sul Miramar dove Elisabetta, rapita dal fascino del mare e dei venti, amava stazionare in uno spazio allestito sul ponte posteriore e protetto dai teli.
Il Miramar nelle foto di CMSA
Il salotto e la camera da letto del Miramar (foto CMSA)
”Sono un gabbiano, volo di onda in onda” diceva nei momenti sereni, ma all’ improvviso sopraggiungevano anche pensieri di morte: “ Quando c’è tempesta e siamo in alto mare, mi faccio legare a questa sedia. Come Odisseo, perché le onde mi tentano”.
Constantin racconterà che passeggiando tra i boschi di ulivi e aranceti nell’amata isola greca di Corfù, Elisabetta veniva attratta da una piccola isola abbandonata e coperta di cipressi che le ricordava l’ Isola dei morti raffigurata nel famoso dipinto di Böcklin: “Se non dovessi annegare in mare vorrei essere sepolta qui, dove avrò sopra di me soltanto le stelle” gli confidava pensierosa.
Sopraggiungeva però sempre la voglia di ripartire: “Le mete di un viaggio sono desiderabili soltanto perché tra noi e loro si frappone il viaggio. Se arrivassi in un posto e sapessi di non potermene più allontanare, foss’anche il paradiso, mi parrebbe di essere all’inferno… Sapere che devo presto ripartire mi emoziona e mi fa amare qualsiasi luogo” rivelando così la sua insopprimibile inquietudine.
Villa Acheillon a CorfùL’immagine di Miramare nella villa di Corfù (foto di Claudio Balconi) Elisabetta continuerà a inseguire i suoi sogni e a viaggiare verso il suo destino per ancora sei anni. Al giovane Constantin, accomiatato dopo un solo anno dal loro primo incontro, rimarrà il dono di una preziosa spilla di brillanti sormontata da una corona e il ricordo di quegli indimenticabili mesi vissuti tra mare e terra.
Note:
1. Guglielmo Oberdan sarà arrestato a Monfalcone lo stesso giorno dell’arrivo della coppia imperiale
2. Il primo ufficio telegrafico aperto al pubblico fu quello di Trieste che nel 1849 si collegava a Vienna via Lubiana
3. Claudio Pristavec ha confermato che il cavo partiva da un piccolo edificio dipinto di blu ed esistente fino agli anni Sessanta quando fu abbattuto per costruire una villa sul cui muro del garage fu conservata una targa che menzionava l’uso telegrafico.4. Il libro, pubblicato dopo la morte dell’imperatrice nel 1898, avrà un grande successo di pubblico
Notizie tratte da:
Elisabetta d’Austria, Trieste e l’Italia, catalogo a cura di Marina Bressan, Ed. della Laguna, Mariano del Friuli, 2000;
Elisabetta d’Austria nei fogli di diario di Constantin Christomanos, Adelphi Edizioni, Milano, 1989.
Consultazioni: Sissi, Elisabetta d’Austria, l’impossibile altrove, Silvana editoriale, Milano 2000 – Collegamento esterno su Cinquantamila.it Cronologia di Sissi