Nei primi anni dell’Ottocento fu creata una società, presieduta dal negoziante Ignazio Czeike, per tracciare un sentiero che dalle falde del Boschetto portasse agilmente alla vetta del colle Cacciatore, così chiamato per il guardiaboschi che lì risiedeva.Nella primavera del 1817 venne finalmente aperta alla cittadinanza la strada a serpentina che conduceva in cima alla collina dove, oltre alle passeggiate tra i boschi i cittadini potevano usufruire di una trattoria con i tavolini all’aperto, di un campetto per il gioco dei birilli e di uno spazio per il tiro a segno.
Quando nel 1844 Ferdinando I donò al Comune di Trieste i terreni boschivi nella zona del Cacciatore, si pensò di valorizzare tutta la zona con la costruzione di un elegante albergo per i soggiorni dell’élite cittadina commissionando i progetti all’architetto berlinese Friedrich Hitzig.
In seguito all’atto di cessione del 1854 iniziarono i lavori e nel 1857 fu inaugurato il bell’edificio in stile tardo rinascimentale chiamato Ferdinandeo in onore dell’imperatore d’Austria che ne elargì i fondi. Sulla balaustra tra le due torrette laterali al corpo principale del palazzo venne deposto il busto di Ferdinando I con le statue allegoriche della Giustizia e della Gloria e una targa che ricordava la donazione.
L’ albergo Ferdinandeo venne frequentato da una raffinata clientela che con la bella stagione amava passeggiare tra i boschi e di sera ballare nel salone decorato con colonne e stucchi dorati o starsene al fresco nella terrazza al pianoterra.
La zona intorno, rimasta del tutto incolta, interessò il ricchissimo barone Pasquale Revoltella (Venezia 1795 – Trieste 1869) che essendo alla ricerca di una degna sepoltura per sé stesso e per la madre Domenica (nota 1) ne acquistò una buona parte.
Proponendo al Comune e al vescovo Bartolomeo Legat il progetto di una chiesa, il barone dovette svolgere un lungo iter burocratico per ottenere i permessi. Nell’ attesa commissionò all’ingegner Giuseppe Sforzi (nota 2) la costruzione di un rustico chalet per trascorrervi brevi vacanze tra una battuta di caccia e l’altra. Fu allestito anche uno uno splendido giardino dotato di vialetti, curatissime aiuole e una grande serra per la coltivazione di piante rare e frutti esotici tra cui i famosi ananas che venivano offerti negli spettacolari banchetti nella principesca residenza di piazza Venezia. (nota 3)
Ottenuti tutti i permessi, il barone Revoltella affidò all’architetto praghese Joseph Andress Kranner i progetti per erigere la chiesa con la cripta sotterranea, ma solo nel 1863 iniziarono i lavori che si protrassero per 4 anni.
La chiesa di San Pasquale Bylon fu consacrata il 17 maggio 1867 dal vescovo Legat (nota 4) e dotata di una rendita per la sua manutenzione assieme a quella del parco. Il barone volle inoltre assumere il cappellano e il sacrestano assicurando il loro alloggio nella casa a sinistra dell’ingresso principale con l’impegno di destinarla a Scuola del Contado.
Nota 1 : Sepolta dal 1830 al Cimitero di Sant’Anna
Nota 2 : Sui disegni dell’architetto Friederich Hitzig
Nota 3: Vedi articolo: https://quitrieste.it/il-barone-pasquale-revoltella/
Nota 4 : Divenuta parrocchia solo nel 1966
La chiesa San Pasquale Bylon
Dalla doppia scalinata dell’elegante edificio religioso costruito in pietra bianca del carso si entra nella loggia a tre arcate a porzione di circolo appoggiate sopra le colonne binate e quindi nella splendida chiesa a forma di croce greca sormontata da una cupola ottogonale dipinta a cielo stellato con 8 occhi circolari in vetro istoriato.
Gli interni sono rivestiti in alabastro egiziano riquadrato di cardiglio e rosso di Verona, sulle pareti laterali si ammirano gli affreschi di Domenico Fabris (Osoppo 1814-1901) che rappresentano degli episodi della vita di san Pasquale Bylon.Molto bello l’affresco dorato di Trenkwald sulla volta dell’abside raffigurante i 12 apostoli e l’Ascensione di Cristo tra gli angeli.
Sepolcro di Pasquale Revoltella Sotto l’elegante struttura progettata dal Kranner, si accede alla suggestiva cripta che accoglie le spoglie di Domenica e Pasquale Revoltella conservate in loculi a forno di lato all’altare a mensa dove è posta una splendida Pietà dello scultore viennese Francesco Bauer, fusa in bronzo da W. Brose.
Pasquale Revoltella spirò dopo soli due anni dall’inaugurazione della bella chiesa.
Il parco di Villa Revoltella, esteso su un’area di 50.000 mq. è stato in seguito dotato di un lungo colonnato con panchine di sosta e una gradinata verso i campi giochi e di basket, una pista di pattinaggio e una fontana con il celebre Pinocchio di Nino Spagnoli.
Sempre molto curato il giardino e il laghetti davanti la bianca chiesa di San Pasquale Bylon, scelta dai concittadini per romantici Wedding.
Fonti:
Silvio Rutteri, TRIESTE Spunti dal suo passato, E. Borsatti Editore, Trieste, 1950;
Una chiesa, una storia, una vita a cura della Comunità Parrocchiale di San Pasquale, Arti Grafiche Stella, Trieste, 1997; foto collezione personale
Articolo molto molto interessante
Il parco è visitabile?
Dove si posssono trovare orari ecc.?
GRAZIE
Certo, il parco è liberamente aperto dalle 7 alle 20, la chiesa forse solo la mattina.
Grazie a lei,
Gabriella