Il professor Joyce

Menzionando il professor Joyce si penserebbe subito a James Joyce, che fu sicuramente un professore prima di essere riconosciuto come uno dei più grandi scrittori del Novecento, ma si vorrebbe qui ricordare il fratello, professor Stanislaus Joyce, insegnante per 33 anni di Lingua e Corrispondenza inglese all’Università di Trieste, città in cui visse per ben 50 anni e dove sono conservate le sue spoglie.da68c92ea7ff43498a22d472b67669ed (1)Stanislaus, secondogenito dopo James, nacque nel 1884 a Dublino dove passati i tempi di agiatezza, visse anni difficili assieme agli altri 10 fratelli e sorelle.
Il padre John, spendaccione e alcolista, perse tutte le proprietà ereditate e con il modesto lavoro da esattore delle tasse costrinse la numerosa famiglia a grandi ristrettezze, per di più peggiorate dopo la morte nel 1903 della moglie Mary Murray (nella foto)
0a69f23cf994a844bcef12afcc4da49644df7cf4[1]Nell’autunno del 1905 il giovane Stanislaus decise di raggiungere il fratello James a Trieste (nota 1) accettando un impiego come insegnante d’inglese alla Berlitz School (nota 2) dove in seguito divenne vice direttore.
(Nella foto il palazzetto sede della scuola)berlitz_school-trieste-turismoletterario[1]

Nonostante i problemi, le alterne vicende e gli anni di internamento, visse sempre a Trieste senza far più ritorno a Dublino.

Dal momento del suo arrivo in città fu costretto a dare gran parte dei suoi salari per sostenere il fratello con la sua compagna Nora Barnacle e i figli Giorgio e Lucia, che nasceranno rispettivamente nel 1905 e 1907, e per un certo periodo anche le sorelle Eileen ed Eva che James aveva invitato a Trieste senza lontanamente pensare al loro mantenimento.

Durante la Grande Guerra Stanislaus fu coinvolto dai movimenti politici e come cittadino di una nazione nemica dal 1915 al 1918 venne internato nel campo di Katzenau in Austria mentre James riuscì a rifugiarsi nella neutrale Zurigo.
(Nella foto il campo di concentramento austriaco)400px-KatzenauAustrianLager[1]Dopo il 1919 i 2 fratelli si riunirono per un breve quanto turbolento periodo in via Sanità (oggi via Diaz 2) dove viveva la sorella Eileen con il marito Frantisek Schaurek e i loro 2 figli.
Ma a Trieste erano ormai iniziati grandi cambiamenti e nel 1920 James decise di trasferirsi a Parigi permettendo al fratello di occupare il posto di professore d’inglese alla Scuola Superiore di Commercio di fondazione Revoltella (nota 3) che divenne poi sede universitaria e dove insegnò per 33 anni al Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere.
Nella foto la sede della Scuola Superiore di Commercio in via del Torrente (oggi via Carducci 12).Autocertificazione 2978

Nel 1928, ormai 45enne, Stanislaus si sposò con Nelly Lichtensteiger, una sua giovane ex studentessa figlia di un ricco commerciante triestino di origine austriaca; nonostante la differenza di età e di censo, il loro legame fu solido e felice.

Con l’avvento del fascismo avanzarono nuove difficoltà e sebbene si fosse sempre astenuto da esporre qualsiasi posizione politica (nota 4) nel 1936 evitò solo grazie a delle conoscenze di perdere il lavoro all’Università e di essere espulso dall’Italia.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale la situazione precipitò e Stanislaus fu internato a Firenze dove assieme alla moglie Nelly sopravvisse a condizioni atroci. Nonostante le durissime ristrettezze i coniugi Joyce non solo rimasero uniti ma ebbero anche una grande sorpresa: nel 1943, dopo bel 15 anni di matrimonio, nacque il loro unico figlio a cui fu dato il nome di James, come lo zio morto due anni prima.

Per quanto i rapporti con il fratello fossero stati spesso burrascosi, Stanislaus risentì molto la sua scomparsa e se da una parte si fosse lamentato di sentirsi “il fratello bistrattato di un genio”, dall’altra raccolse i suoi manoscritti, salvò carte, lettere e documenti, rilasciando interviste e conferenze, scrivendo articoli su ricordi e aneddoti contribuendo alla raccolta di un materiale biografico che altrimenti sarebbe andato perduto.
A sua volta James, divenuto ormai famoso, nell’ultima lettera inviata al fratello prima di morire, gli trasmise nomi e indirizzi di quanti avrebbero potuto aiutarlo, dimostrando così un’affettuosa riconoscenza per tutti gli aiuti ricevuti durante i loro difficili anni vissuti a Trieste.

Ritornato con la moglie e il figlio a Trieste, Stanislaus riprese l’insegnamento alla facoltà universitaria di Economia e Commercio assumendo contemporaneamente l’incarico di interprete ufficiale del Governo Militare Alleato.

Negli anni Cinquanta, troppo anziano per portare a termine un testo soddisfacente su James Joyce, instaurò un intenso rapporto con Richard Ellmann occupato nella stesura di una colossale biografia dello scrittore.
Come cittadino straniero non ricevette nessuna pensione (nota 5) e trovandosi a 70 anni in una precaria situazioni finanziaria, riordinò tutti gli scritti e documenti del fratello iniziando delle trattative di vendita.

Ufficialmente “pensionato” dall’ottobre 1954 per limiti di età, tenne la sua ultima lezione all’Università il 27 maggio 1955 sull’argomento “The Meeting of Svevo ad Joyce”.
Ricoverato in ospedale pochi giorni dopo, morì il 16 giugno 1955, proprio per il Bloomsday, il giorno entrato nella storia della letteratura in cui svolge la trama dell’ Ulysses. (nota 6)
Dopo l’orazione funebre di Pierpaolo Luzzatto Fegiz il professore Stanislaus Joyce sarà sepolto al Cimitero Evangelico Di Confessione Augustana Ed Elvetica (nota 7)
(Nella foto la tomba di famiglia nel Cimitero Evangelico di via Slavich, 2).IMG_1082Le trattative di tutti gli incartamenti di James Joyce raccolti nel corso degli anni, saranno svolte da Nelly Lichtensteiger, vedova di Stanislaus, che si assicurerà così una sicurezza finanziaria per sé e il piccolo James.

Note:
1. Da una lettera di James al fratello nel settembre del 1905: “Potresti trascorrere qui soltanto un inverno […] e Trieste potrebbe anche risultarti non sgradevole”;

2. La Berlitz School, fondata da Almidano Artifoni nel 1901, si trovava al primo piano del palazzo di via San Nicolò 32 ed era composta da quattro aule.
In seguito divenne la sede storica di Zinelli & Perizzi; oggi si trovano i magazzini Zara;

3. La scuola fu istituita nel 1876 per volontà testamentaria del barone Pasquale Revoltella;

4. Nelle lettere al fratello James confidò però le sue simpatie per la causa italiana;

5. Gli venne comunque elargita una buona liquidazione;

6. “Sulle sue labbra c’era quel sorrisetto ironico che aveva ogni volta che diceva qualcosa di divertente” scrisse la moglie Nelly ricordando gli ultimi momenti di vita;
Era un tipo alto, vestito all’inglese, col frontino del berretto abbassato sugli occhi, un po’ eccentrico, ma spiritoso” scrisse di lui l’allieva Ilse Matisek;

7. Nel 1990 sarà sepolta anche la moglie Nelly Lichtensteiger.
IMG_1083Fonti:

Stanislaus Joyce, Joyce nel giardino di Svevo, MGS PRESS, Trieste, 1995
(Da un articolo del professor John McCourt, autore del saggio “Gli anni di Bloom. James Joyce a Trieste 1904-1920“)

Altre notizie e foto delle abitazioni dei fratelli Joyce su:
http://www.museojoycetrieste.it/joyce-stanislaus/
www.turismoletterario.com

Un pensiero su “Il professor Joyce

  1. salvatore cicala

    Nel frangente racconto un segreto decisamente unico del insigne scrittore, quale? Ebbene lo possiate credere o meno, egli nascondeva un feticismo incredibile, quasi una parafilia, condiviso dalla sua compagna. Sembrerà strano: lui e sua moglie Nora, usavano durante l’accoppiamento scambiarsi “peti”, lo praticavano con una frequenza e un piacere reciproco, inoltre lo scrivevano nelle lettere …così la loro deviazione è diventata nota.

    Replica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali secondo la formula descritta sotto:
Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua mail e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito.