La centralissima e breve via di fianco al Teatro Verdi ha mantenuto il nome della sua storia legata all’imperatore Carlo VI d’Asburgo (nota 1) e all’esistenza di un arsenale militare austriaco.
All’inizio del Settecento Trieste era ancora abbarbicata sul colle di San Giusto, sede del Governo e parzialmente chiusa dalle mura trecentesche. Il mare arrivava allora all’altezza dell’attuale piazza Verdi, e dove oggi si trova il Tergesteo, si ergeva un piccolo edificio di Dogana.
Nella foto una nota stampa di Johann W. Valvasor del 1689 con le saline in primo piano
Una stampa d’epoca con le mura medievali e la zona delle saline
Sebbene ancora lontana dagli sviluppi che saranno poi attuati sotto il governo di Maria Teresa, fu proprio nei primi decenni del XVIII secolo che iniziarono i progetti del Porto e della futura città emporiale.
Già nel 1717 Carlo VI aveva proclamato la libertà di transito in Adriatico e nel 1719 concesso l’esenzione doganale per Trieste e Fiume con vantaggi economici per gli operatori commerciali ma quello che divenne improcrastinabile fu l’allestimento della prima flotta dell’Austria.
L’Impero asburgico si affidò così alla Compagnia Orientale, una Società Commerciale di Vienna, che acquistò fondi di marina e i terreni oggi corrispondenti tra il Tergesteo e la Borsa per costruire un cantiere navale.
Nonostante un buon avvio e la costruzione di qualche nave, la Compagnia non raggiunse i risultati prefissati e fallita dopo pochi anni fu acquistata dal Governo austriaco che trasformò il cantiere in vero e proprio arsenale militare .
Qui furono costruite 4 navi tra cui una feluca a 18 remi e 54 cannoni di piccolo calibro destinata al grado di ammiraglia della futura flotta voluta dall’Impero. Fu proprio su questa imbarcazione ormeggiata nella futura via dell’Arsenale che Carlo VI salì per un giro del golfo quando nel 1728 giunse a Trieste per prendere visione di quanto era stato fatto nei 9 anni di franchigia portuale.
Durante la sua permanenza in città, protrattasi dal 10 al 23 settembre risultò però evidente che per creare un vero Porto con il suo Emporio Commerciale dovevano essere interrate le saline, costruito un canale destinato a porto interno e affiancato da una serie di magazzini per i depositi delle merci.
Tutti i progetti di espansione urbanistica e portuale vennero poi sviluppati da Maria Teresa che successe al padre nel 1740 estendendo le immunità doganali e organizzando gli empori commerciali per trattare sia le merci importate che quelle riesportate via mare.
In una stampa settoriale del porto si notano ancora le saline al centro, a sinistra il collettore principale che diverrà il Canal Grande, il secondo verso la Portizza che sarà il Canal Piccolo, interrato nel 1799 per costruire piazza della Borsa.
Le cronache cittadine riportarono gli avvenimenti che precedettero e seguirono la permanenza a Trieste dell’imperatore Carlo VI e siccome tra storia e leggenda furono riportati alcuni simpatici aneddoti, ci riproponiamo di riferirli nel prossimo articolo.
Nota 1: Carlo VI d’Asburgo è stato imperatore del Sacro Romano Impero dal 1711 al 1740. Fu anche Re di Napoli, Re di Sicilia, Re di Sardegna, Re di Spagna, Re d’Ungheria, Re di Boemia, Duca di Milano, Parma e Piacenza, Conte di Barcellona, Duca di Teschen.
Fonti: Silvio Rutteri, Trieste, spunti dal suo passato – Elio Apih, Breve storia di Trieste – Foto da Enciclopedia monografica del FVG