Carrozze e tram

Con il progressivo allargamento della città fu necessario ampliare l’offerta dei trasporti urbani rendendoli fruibili da tutta la popolazione.

Nella foto d’epoca (da “Il Piccolo”) le carrozze attendono i clienti in piazza della Borsaimg264
Già intorno al 1860 cominciavano a circolare i primi Omnibus ma solo dopo il 1875 l’impresa Cimadori & Vitturelli organizzò un servizio più esteso e confortevole con vetture aperte in estate e chiuse d’inverno. Inizialmente il metodo per segnalare le fermate richieste dei clienti era per così dire un po’ grezzo basandosi sullo strappone di una corda in dotazione del bigliettaio e collegata al braccio del guidatore, ma insomma le prestazioni erano comunque assicurate.
Ancora nel 1874 fu proprio la ditta Cimadori a proporre delle linee di trasporto su rotaia e dopo i primi rifiuti del Comune che non voleva “rovinare le strade” il progetto venne attuato e il 30 marzo del 1876 fu inaugurata la prima linea di tram a cavalli seppure limitata dal Boschetto ai Portici di Chiozza.

Foto Franco Dilica (da Trieste che non c’è più)Tram

 

Trieste ne fu orgogliosissima in quanto la tramvia cittadina seguiva di un solo anno la linea di Parigi e anticipava di ben sei anni quella di Milano.
Altri impresari si aggiunsero alla ditta Cimadori e nell’arco di un decennio divennero raggiungibili i rioni periferici di Barcola e Sant’Andrea.

Alla fine del secolo l’arrivo della corrente elettrica trasformò rapidamente l’aspetto della città con l’illuminazione delle strade e un innovativo metodo di trasporto urbano approntato dalle officine della Grazen Union Fabrik che riuscirono ad alimentare i motori delle vetture mediante un’asta collegata con una rotella ai fili aerei su cui veniva propagata l’elettricità.
Il 2 ottobre del 1900 apparve così il primo tram elettrico con rimorchio che dalla Rotonda del Boschetto marciando alla velocità di ben 30 km. percorreva le vie Giulia, Stadion, Torrente alla volta di Barcola tra gli applausi dei cittadini.

Passaggio del tram in via Giulia (foto “Il Piccolo”) img265
In pochi anni la Società triestina Tramway estese la rete dei trasporti verso San Sabba, Servola e Roiano crescendo ulteriormente dopo il 1909.

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Il 9 gennaio 1901 venne approvato il progetto della Società elettrica Union di Vienna per l’allestimento di una funicolare che collegasse il centro città con Opicina
La linea tramviaria a un unico binario, che diveniva doppio solo in 7 punti di incrocio, venne terminata nell’aprile del 1902 e inaugurata il 9 settembre tra l’entusiasmo dei cittadini.

Nella foto (collezione Di Matteo) le maestranze davanti alla carrozza in partenza; vicino al palo l’ideatore ingegner Eugenio Geiringer, scomparso 2 anni dopoimg270
Il deposito del tram in via Nazionale a Opicina nei primi anni del Novecento (foto collezione Ancona)img269

Notizie tratte da:
Silvio Rutteri, Spunti dal suo passato, Ed. LINT, Trieste, 1975
Il Piccolo, Sull’orlo dell’abisso, Finegil Ed., Trieste, 2014

Collegamento esterno: https://triestesegreta.blogspot.com/2015/08/cucer.html

Un pensiero su “Carrozze e tram

  1. salvatore Cicala

    Mi sembra doveroso ricordare che il nome “Tram” deriva dall’ingegnere Inglese John Otram che ne fu l’inventore.

    Replica

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