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Scorcola e Villa Geiringer (prima parte)

Lo sviluppo urbano del colle di Scorcola iniziò dopo l’apertura della Strada Commerciale Nuova (con inizio da piazza Lavatoio, oggi Dalmazia) costruita tra il 1777 e 1781 dal Governatore di Trieste Karl von Zinzerdorf con l’intento di prolungarla verso Sesana, già collegata a Vienna e Lubiana.

Il progressivo aumento dei traffici portuali e la difficoltà di transito, peraltro a pagamento, causato dalla forte pendenza della via, indussero a studiare altri tracciati.
Su istanza del conte Domenico Rossetti, l’imperatore Francesco I realizzò così la Nuova Strada per Opicina (oggi via Fabio Severo) che, inaugurata nel 1830, risaliva il colle con una serie di tornanti più agilmente percorribili.
Sul versante meridionale del colle di Scorcola alcune famiglie dell’élite triestina si costruirono così delle splendide ville circondate da parchi, giardini e grandi serre per la floricultura (nota 1) offrendo agli ospiti dei piacevoli soggiorni tra il verde e gli spettacolari panorami del golfo e della città.
Il panorama nel quadro a olio di Johann Varoni (Milano 1832 – Vienna 1910)17990862_1883743138507000_6229921353351069764_n
Verso la metà dell’Ottocento una vasta area della collina fu abitata dai fratelli Antonio e Giovanni Martin, ricchi negozianti svizzeri che nel 1883 la cedettero a Giacomo de Prandi, nobile de Ulmhort , già proprietario di una villa con parco attorno all’antica Porta San Lorenzo (sulla via san Michele) e che qui si costruì una casa domenicale.

L’ambitissima zona interessò l’architetto-ingegnere Eugenio Geiringer (nota 2) che la acquistò nel 1888 già studiando l’ ambiziosissimo progetto di una funicolare per collegare la città alla vetta del colle di Scorcola.
Nell’attesa dell’approvazione per attuare le avveniristiche strutture della linea ferrata, nel corso degli anni 1896-98 l’ingegnere ristrutturò completamente la casa domenicale del de Prandi trasformandolo in un castelletto secondo lo stile neo-castellano-medievale allora molto di moda. (nota 3)10687967_733460666723561_6262536644490642790_o (1)
L’imponente edificio, posizionato in un punto molto panoramico e chiamato con inaspettata sobrietà “Villa Geiringer(nota 4) era racchiuso da 2 torri laterali di diversa grandezza e merlature di mattoni, con i muri parzialmente in pietra o rifiniti con intonaco color pastello.
Sulle pareti esterne del corpo abitativo affacciato su un grande terrazzamento, vennero posti degli stemmi nobiliari e antiche lapidi romane che l’ingegnere amava collezionare e in parte anche raccolti in una sottostante torretta costruita, come riferisce la storia, per l’amatissima moglie Ortensia, sposata nel 1874 e con cui ebbe 7 figli.

Nella foto CMSA alcuni stemmi:STEMMIGEIRINGER
Nella grande area boschiva circostante furono inoltre realizzati un parco di stile inglese e un giardino all’italiana.

Dopo la bocciatura del primo progetto per la linea Trieste-Opicina presentato dall’ingegnere nel 1894, il 9 gennaio 1901 venne approvato quello sostenuto da importanti esponenti del mondo economico-finanziario triestino e dalla Società Elettrica Union di Vienna, nonostante una serie di polemiche vox populi per il fatto che la linea funicolare passasse sui terreni di Geiringer stesso e degli azionisti della Società che avrebbe gestito i lavori.

Nella foto (L. Smolars) la Ferrovia Trieste-Opicina poco dopo l’inaugurazione avvenuta nel 1902:img100
Ma dopo soli 2 anni, il 18 novembre 1904, si concluse l’intensa vita lavorativa dell’ing.  Geiringer; a Trieste rimasero tutte le grandi opere da lui realizzate e ai figli l’eredità del Castelletto.

Tra gli anni Venti e Trenta una consistente parte dei terreni circostanti fu acquisita dal Comune assieme a quelli delle famiglie Rumer e Krausenek e nel 1934 tutta l’area dalla superficie complessiva di 23,5 ettari di aree verdi fu adibita a parco pubblico nominato “Villa Giulia”.
Mancano invece notizie sull’utilizzo del Castelletto da parte degli eredi ma fu supposto non fosse stato frequentato abitualmente pur rimanendo in discrete condizioni.

Note:

  1. Le romantiche descrizioni furono riportate da Alessandro Goracuchi (medico di fiducia di Massimiliano d’Asburgo e del barone Pasquale Revoltella) nel suo libro Attrattive di Trieste stampato nel 1883 dall’Imprimerie du Lloyd austro-hongrois.
  2. Moisé Eugenio Geiringer, figlio di Ruben Isach Roberto Geiringer, nativo di Gajary (a nord di Bratislava in Slovacchiatra) e di Eva Morpurgo, appartenente alla famiglia di banchieri che fondarono le Assicurazioni Generali, nacque a Trieste nel 1844, e qui morì, nel 1904 dopo una straordinaria carriera di costruttore-architetto e di prestigiose cariche istituzionali. (vedi articolo  https://quitrieste.it/eugenio-geiringer-2/) Sposatosi nel 1874 con Ortensia Luzzatti ebbe 7 amatissimi figli di cui Pietro (1886-1944), condirettore delle Assicurazioni Generali morì con la moglie Francesca Vivante nel campo di sterminio di Auschwitz.
  3. Lo stile gotico-medievale venne diffuso in Europa già alla metà dell’Ottocento; alcuni sostennero per uno spirito di emulazione del bel castello di Miramare costruito dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo.
  4. “Una casa dominatrice di 3 orizzonti” la definì Silvio Benco

Notizie tratte da:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Relazione storico-artistica, Trieste, 2008;
Atlante dei Beni Culturali, Comune di Trieste;
Daniela Agapito, Michele Cisilin, Tiziana Saveri, Tesi di Laurea “Villa Geiringer”, 2004 (Biblioteca Archivio Generale del Comune);
Stella Rasman, Cent’anni col Tram, MGS Press, Trieste, 2002;
G. Alessandro de Gorachuchi, Attrattive di Trieste, Ed. Svevo, Trieste, 1977.

Eugenio Geiringer

Eugenio Geiringer, nato a Trieste il 25 febbraio 1844, fu un originale architetto-ingegnere di ispirazione neoclassica, stile molto in voga ai tempi dell’Impero austro-ungarico.

Figlio di Ruben Isach Roberto Geiringer, nativo di Gajary (a nord di Bratislava in Slovacchiatra) e di Eva Morpurgo, appartenente alla famiglia di banchieri che fondarono le Assicurazioni Generali, studiò all’Accademia di Commercio e Nautica di Trieste (oggi Istituto Nautico) creato da Maria Teresa d’Austria nel 1774. Seguiti i corsi di Matematica all’Università di Padova, nel 1864 si laureò in Ingegneria specializzandosi negli impianti di illuminazione a gas. Dopo aver insegnato disegno geometrico-meccanico-industriale alla Civica Scuola Reale di Trieste, dal 1872 al 1877 divenne Direttore alla Banca Triestina di Costruzioni e Presidente della Società degli Ingegneri e Architetti.
Sposatosi nel 1874 con Ortensia Luzzatti ebbe 7 amatissimi figli di cui Pietro (1886-1944), condirettore delle Assicurazioni Generali morì con la moglie Francesca Vivante nel campo di sterminio di Auschwitz.
Geiringer fu membro del Partito Liberale Nazionale, consigliere del Municipio, deputato della Provincia, presidente della “Commissione pubbliche costruzioni”, membro della “Commissione all’ Istruzione”, del “Consiglio superiore della Cassa di Risparmio” e di altre strutture amministrative senza dimenticare le sue funzioni di curatore dei “Civici Musei di Antichità e Storia Naturale”.

Iniziò la linea ferroviaria Trieste-Vienna che dalla Stazione di Sant’Andrea attraversava i Tauri austriaci e fu autore di diversi progetti per lo sviluppo ferroviario dell’Istria, della Carinzia e della Slovenia.
Dal 1886 al 1892 fu presidente della Società Alpina delle Giulie, di cui fu uno dei fondatori, vicepresidente della “Società di abbellimento della città di Trieste”, direttore della “Società d’igiene” e della “Società delle Corse”.

Morì il 18 novembre 1904 lasciando una grande quantità di opere da lui realizzate.

Su progetto dell’architetto Giuseppe Bruni dal 1872 al 1877 Geiringer diresse i lavori di costruzione del Palazzo Municipale e dell’elegante Hotel Vanoli in Piazza Grande.

Nel 1883 Geiringer fu incaricato dalla Direzione generale delle Assicurazioni Generali di progettare la nuova prestigiosa sede di via Cavour.
Tra i due obelischi sopra l’elegante facciata dell’imponente struttura spicca l’iscrizione della data di nascita della grande Compagnia (1831).

Il palazzo del Lloyd austriaco fu costruito invece dagli architetti viennesi Heinrich Freiherr von Ferstel e Josef Horwath mentre Geiringer si occupò della pianificazione dei lavori e dell’abbellimento dei muri esterni.
La bella villa Geiringer che domina tutto il golfo di Trieste dalla sommità del colle di Scorcola venne costruita nel 1896 sopra un precedente edificio.

Durante la seconda guerra mondiale il Castelletto fu usato come sede del Genralkommando dell’Asse durante l’invasione delle truppe yugoslave. Secondo una testimonianza di Monsignor Antonio Santin (1895-1981) all’epoca esisteva un passaggio sotterraneo collegato all ’Ospedale Militare.

La Villa Geiringer è oggi la sede dellEuropean School of Trieste integrata al sistema scolastico italiano.

La Villa Fausta di Salita di Gretta n. 5, costruita nel 1855 dal podestà Muzio Giuseppe Spirito de Tommasini (1794-1879) fu ingrandita e modificata dall’ingegner Eugenio Geiringer e acquistata da Fausta Veneziani, sorella di Livia, moglie di Italo Svevo.

Questa villa a forma di castello neo-medievale situata in via Tiepolo n.11 e appartenente ai marchesi Diana, fu acquistata dal cavalier Giuseppe Basevi nel 1895 e subito danneggiata dal . violentissimo terremoto avvenuto nei pressi di Lubiana il 14 aprile. L’edificio venne così trasformato e ampliato dall’ingegner Eugenio Geiringer per essere poi ceduto in locazione nel marzo 1898 al governo austro-ungarico che vi trasferì l’osservatorio Zentralanstalt für Meteorologie und Geodynamik dotato sia di un sismografo di tipo Rebeur-Ehrlet che di un potente telescopio astronomico.


Anche il palazzo neo-classico della Banca d’Italia, situato in via Cavour n.141, fu eretto agli inizi del XX secolo da Eugenio Geiringer unitamente all’architetto austro-ungarico Müller.

Fonte : Wikimedia Commons (e vari articoli vari provenienti dagli Archivi elencati)