Il Civico museo Sartorio espone i disegni di Giambattista Tiepolo

A 95 anni dalla loro acquisizione da parte del ricchissimo collezionista d’arte barone Giuseppe Sartorio (Trieste 1838 – 1910), il 17 dicembre 1988 vengono finalmente esposti al pubblico i primi 100 disegni e bozzetti vari di Giambattista Tiepolo (Venezia 1727 – Madrid 1770), parte di una raccolta di 254 fogli lasciata in eredità al Civico Museo di Storia e Arte di Trieste con il lascito testamentario del nobile filantropo.

L’incredibile storia del loro reperimento è stata narrata da Carlo Wostry (pittore di notevole talento e spregiudicato faccendiere) nella sua “Storia del circolo Artistico di Trieste” (Edizioni Svevo, Trieste, 1991).

Sembra che il prezioso malloppo fosse racchiuso assieme a vecchie cartacce in un baule ritirato dal commerciante triestino Pietro Zanolla dopo la dipartita di un certo Viviani, di professione incisore a Isola d’Istria. La scoperta della geniale mano del maestro veneziano fu il colpo di fortuna del sig. Conti, sconosciuto scultore dell’epoca, che per la distratta sventatezza dello Zanolla, riuscì a impossessarsi in gran fretta e per pochi soldi di tutti i pregiatissimi disegni. Intendendo ovviamente arricchirsi, iniziò a venderli a singoli raccoglitori d’arte finché il barone Sartorio, informato della dispersione di cotanto tesoro, incaricò l’amico Carlo Wostry di recuperarlo con i massimi rialzi di prezzo.

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L’inestimabile collezione raccolta entro il 1893 e custodita con la massima cura fino alla morte del generoso benefattore, ricopre tutto l’arco della produzione artistica di Giambattista Tiepolo e comprende i bozzetti di soggetti rintracciabili in affreschi di palazzi veneziani, chiese, residenze reali e opere esposte in diversi musei.

I restauri dei vetusti e fragili fogli (per la maggior parte a penna con ombreggiature acquerellate ma anche a matita sanguigna, gessetto e inchiostro metallo) sono stati eseguiti dal Centro Studi e Restauro di Gorizia con effetti di straordinaria freschezza.

Al Comune di Trieste venne donata anche la storica villa residenziale dei Sartorio completa di arredi e di una collezione di 2.379 oggetti di grande valore antiquario.

Fonti:

Civico Museo Sartorio“, Rotary Club di Trieste, 1997

Carlo Wostry, Storia del Circolo Artistico di Trieste, Edizioni Svevo, Trieste, 1991

 

Gabriella Amstici

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