Il colle situato tra i rioni di Gretta e Barcola, si chiamava un tempo Terstenico, nome quasi scomparso dalle attuali mappe che dagli anni Trenta in poi riportano quello di Monte Radio, e vanta una lunga storia le cui prime tracce, conservate nell’ Archivio Diplomatico del Comune, risalgono al Milleduecento. (nota 1)
Inizialmente nominato Terstenich con le varianti Trstenik, Trstenico, Terstenicco e Triestenicco, disponeva di uno stagno con dei canneti (nota 2) ma il territorio si prestava solamente per pascoli e vigneti come risulta da alcune documenti di compravendita. Esistevano infatti solo delle mulattiere dove era arduo avventurarsi e ancora nel Seicento risulta una “strada della Draga” che ne attesterebbe la precarietà.
Nella Foto (collezione di Luciano Emili) un’antica mappa
Tuttavia la relativa vicinanza dalla città e la splendida vista in una natura ancora incontaminata, interessò il nobilissimo Andrea Giuseppe Bonomo che lo ritenne un sito ideale per costruirsi una bella villa.
Senza insinuare che l’illustre aristocratico, appartenente a una delle più antiche e potenti 13 Casade di Trieste, avesse delle liason con le autorità governative (nota 3) ma il caso volle che fu proprio il governatore conte Karl von Zinzendorf (nota 4) a costruire nel 1779 una strada intitolata Zinzerdorfiana e diretta proprio a Terstenico.
Non solo, ma nei documenti dell’ Archivio Diplomatico risulta che nel 1790 la Magistratura abbia donato ad Andrea Giuseppe Bonomo – “per meriti speciali” – la zona a lui interessata, che in questo caso venne nominata “Grisa”.
(Foto collezione Luciano Emili)
Così l’aristocratico Bonomo sistemò un terrapieno bastionato con l’ingresso sulla nuova strada e si costruì un’elegante dimora con un’alzata a timpano, affiancata da altre costruzioni rurali per servizi e servitù.
La residenza in una stampa di fine settecento
E’ da qui che nel 1782 il celebre pittore francese Louis François Cassas dipinse il famoso panorama della città, pubblicato vent’anni dopo nella raccolta di stampe Voyage pittoresque et historique de l’Istrie et de la Dalmatie.
La villa è tuttora esistente e abitata al numero 261 della via che in seguito fu chiamata Bonomea.
Nelle foto si nota ancora l’ingresso originario tra le due colonnette, una parte delle mura del contrafforte e al primo piano della residenza il poggiolo in ferro battuto con lo stemma della nobile Casata.
Quando fu completata la Nuova Strada per Opicina, che permetteva una più agibile percorribilità, le colline alle spalle di Trieste come Gretta e Scorcola iniziarono a popolarsi mentre sul colle di Terstenico, lussureggiante ma erto, vennero costruite solo alcune case rurali nella zona più a valle conosciuta come “Gretta di sopra”.
Note:
- Da triestestoria.altervista.org
- Ancora esistenti nell’Ottocento come scrive Alessandro de Goracuchi nel libro “Attrattive di Trieste”
- Dall’ Archivio Diplomatico risulta che nel 1771 Andrea Giuseppe Bonomo fosse stato incaricato di riordinare gli archivi del Comune sugli affari di Trieste, di stilare un resoconto dei lavori svolti e dei provvedimenti da adottare.
- Nato a Dresda nel 1739 e morto a Vienna nel 1813, Karl von Zinzerdorf fu governatore di Trieste dal 1770 al 1780.
Notizie tratte da:
Pietro Covre, Cronache di patrizi triestini, Tipografia Moderna, Trieste, 1975 – Alessandro de Gorachuchi, Attrattive di Trieste, Ed. Svevo, Trieste, 1977 – Atlante dei Beni Culturali – triestestoria.altervista.org – Trieste di ieri e di oggi
Buonasera, ho trovato molto interessante lo scritto riguardante Terstenico e la Via Bonomea, volevo domandarvi dove posso visionare le due stampe di fine settecento dove si vede ritratta la villa Bonomo, per intenderci quelle centrali di color blu.
Vi ringrazio fin d’ora per una vostra risposta.
Cordiali saluti.
Silvio Masè.
Le prima stampa della Casa dominicale dei Bonomo è stampata sul testo di Pietro Covre, “Cronache di patrizi triestini”, del 1975. Non so da quale antico testo sia stata presa, invio su mail privata la bibliografia dei testi consultati da Covre e che immagino si trovino nell’Archivio Diplomatico della Hortis.
La seconda stampa è presa dal gruppo Fb “Trieste che non c’è più (foto e stampe antiche)
Carissimi saluti
Gabriella Amstici