Castrum Ospi

La grotta carsica di Ospo (Osapska Jama) si trova sotto il ciglione del monte Carso e si raggiunge percorrendo il ripido sentiero che dal ponte sulla strada principale del paese sale alla sinistra orografica dell’omonimo torrente.


Nell’ampia sala aperta sull’ingresso sono visibili i due tronconi di un’antica fortezza costruita nel corso del Millequattrocento per proteggere il territorio dalle distruzioni dei predoni islamici.
Secondo le cronache pervenute, il primo attacco risalirebbe al 1470 ma particolarmente cruento fu quello del 1499 guidato dall’albanese Scander.
Nella foto un disegno con la ricostruzione del Castrum Ospi come si presentava nel XV secolo:
La fortezza poteva ospitare una guarnigione fissa di soldati, cavalli e scorte di cibo mentre l’acqua era assicurata dal torrente che sgorgando dalle cavità interne della caverna defluiva dalla grande grata posta alla sinistra della muraglia.

Nel 1513 per colpa di un certo Barot Mocor de Gabroviza, il Castrum Ospi passò in mano dei Veneti che vi si stabilirono fino all’anno 1615 con la loro sconfitta nella battaglia di Zaule.
In seguito all’attenuarsi delle tensioni tra Veneti e Austriaci, la fortezza, così come tutti gli altri della zona carsica, perderà la sua funzione difensiva e verrà abbandonata nel corso del XVIII secolo. Lo spazio della  caverna assume diversi aspetti a seconda della stagione: nei periodi di piena, quando rio Ospo s’ingrossa notevolmente, si forma un lago dalle acque verdi e silenziose nonostante il gorgheggio delle numerose cascate che dalla parete rocciosa si riversano nello stretto canalone fino alla verde vallata di San Clemente, in passato sfruttata per alimentare alcuni mulini.

La caverna fu esplorata già nel 1883 dalla Società degli Alpinisti Triestini, ma solo dopo il 1929 la Società Alpina delle Giulie per mezzo di una piccola imbarcazione, scoprì ben 14 laghetti interni di cui il più grande si trovava a più di un chilometro dall’ingresso.
Dopo il 1980 gli sloveni effettuarono ulteriori esplorazioni inoltrandosi per 1600 metri di ramificazioni sotterranee.

Gli studi successivi hanno portato a nuovi tracciati del corso del torrente asserendo che le acque dell’Ospo, oltre a provenire dagli inghiottitoi dei monti Brkini, si mescolano con quelle del fiume Pivka (Piuca) che nascendo ai piedi del monte Gradisce scorre nelle grotte di Postumia per ricomparire nei pressi di Planina.

Fonte: Enrico Halupca, Le meraviglie del Carso, Ed. LINT, Trieste, 1998-2004

Le foto sono di Halupca (di cui sono grande fan) e rimovibili in caso di violazione dei diritti

2 pensieri su “Castrum Ospi

    1. Gabriella Amstici Autore articolo

      Chi volesse raggiungere l’antico Castrum, deve raggiungere il paese di Ospo dove il torrente attraversa la strada principale e seguire il ripido sentiero alla sua sulla sinistra proseguendo fin sotto lo strapiombo del ciglione carsico. Seguendo il canalone dove scorre il rio Ospo, con le sue diverse portate d’acqua a seconda delle stagioni, apparirà improvvisamente l’apertura della caverna.

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