La maggiore impresa armatoriale di Trieste fu il Lloyd Austriaco, una società di navigazione fondata il 2 agosto 1836 che ebbe una grande influenza per i commerci e le industrie.
L’attività vera e propria iniziò nel maggio del 1837 con il viaggio inaugurale della vaporiera “Arciduca Ludovico” solida nave della nuova linea d’Oriente con una stazza di 320 tonnellate e una forza motrice di cento cavalli vapore.
L’anno successivo il Governo di Vienna accordò al Lloyd l’esenzione delle tasse erariali in tutti i porti della Monarchia, il divieto di navigazione dei piroscafi stranieri sulle coste dell’Adriatico e tutti gli introiti derivanti dal trasporto della corrispondenza.
In una decina di anni la flotta del Lloyd Austriaco riuscì a possedere 388 velieri e 24 piroscafi di cui il più grande era l’ “Austria” con 360 cavalli-forza.
Nell’attesa del perfezionamento e dello sviluppo delle navi a vapore, sulle rotte marittime di lungo corso navigavano ancora i velieri portando grandi quantità di granaglie dal Levante e il Mar Nero, di prodotti vari dalla Siria e dall’Egitto e di carbone e ferro dall’Inghilterra.
Nella foto un tipico vapore del lloyd destinato ai viaggi per l’Oriente
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La marina del Litorale traeva pure degli ottimi guadagni con i commerci di grano, cotone e petrolio tra il Nord America a l’Europa e di vini, farine tra il Sud America e i vari porti europei.
Inoltre la guerra di Crimea scoppiata nel 1853 non solo arricchì gli armatori triestini con i continui rifornimenti nelle zone belliche ma li indusse a noleggiare navi e bastimenti disponibili su tutto il Litorale austriaco movimentando un colossale giro di denaro che originò il moto: “Guerra lontana, affari d’oro”.
Nello stesso anno il Lloyd decise di allestire un proprio arsenale sulla costiera di Sant’Andrea dove per i successivi decenni sarebbero state costruite le più belle e agili navi per solcare le acque del Mediterraneo destinate a ottenere una fama mondiale.
Nella foto la litografia da un disegno dal vero di V. Stranski che rappresenta la posa della prima pietra dell’ Arsenale del Lloyd alla presenza dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo:
Alla fine del 1866 la marina austriaca contava ben 495 velieri a lungo corso ma si trovò a fronteggiare la concorrenza dei piroscafi che con il perfezionamento delle macchine a vapore divennero concorrenziali.
Dopo l’apertura del canale di Suez nel 1869 i velieri si trovarono in grande difficoltà anche per le ingenti spese di rimorchio e quando venne introdotta la macchina a triplice espansione furono lentamente costretti al disarmo.
Iniziò così un vasto programma di rinnovamento della flotta e il Lloyd iniziò a costruire e ad affittare piroscafi a scafo metallico e di maggiore tonnellaggio per poter affrontare i mercati dell’India e dell’Estremo Oriente. Già l’anno successivo venne istituita la linea Trieste-Bombay successivamente prolungata verso Calcutta, Singapore e Hong Kong.
Nel 1880 venne posta la prima pietra del monumentale palazzo di piazza Grande come sede centrale del Lloyd; progettato dall’architetto Enrico Ferstel fu concluso nel 1883.
Dopo soli 3 anni la Società vantava 86 navi proseguendo senza sosta con allestimenti di grande tonnellaggio e l’impiego di macchine a triplice espansione con l’uso dell’acciaio al posto del ferro per rendere gli scafi più leggeri.
Nella foto un varo navale nell’Arsenale del Lloyd alla fine dell’Ottocento:
Nel primo decennio del Novecento la flotta fu rinnovata e ulteriormente ingrandita divenendo una delle maggiori compagnie di navigazione del mondo.
Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale il Lloyd Austriaco si trovava all’apice della sua floridezza.
Fonte e foto: Enciclopedia monografica del Friuli Venezia Giulia, Udine, 1972