Archivio mensile:ottobre 2018

Massimiliano e Sissi (seconda parte)

Dopo il soggiorno di quasi 6 mesi a Madera,  Elisabetta si rimise in salute ma prima di ritornare a corte con la nave Victoria and Albert decise di navigare verso Cadice, Siviglia, Maiorca, Gibilterra, Malta, arrivando nel maggio 1861 a Corfù, la mitica isola degli eroi greci di cui s’innamorò immediatamente. (1)
Deciso di riportare a corte l’inquieta consorte e stabilita la data del suo arrivo nel golfo di Trieste, il 18 giugno 1861 Francesco Giuseppe la raggiunse assieme a Massimiliano sullo yacht Fantasia mentre l’arciduchessa Carlotta era in attesa sul porticciolo.
La scena dell’arrivo a Miramare sulla scialuppa della nave inglese fu immortalato in un celebre quadro di Cesare dell’Acqua dove sono raffigurati i fratelli d’Asburgo in uniforme della Marina che in procinto di scendere assistono all’incontro di Sissi e Carlotta tra ufficiali gallonati e la servitù del castello.

Nella foto il quadro di Cesare dell’Acqua del 1865 esposto in una sala del castello.Dell'acqua
L’incontro tra le due giovani cognate fu apparentemente molto affettuoso ma non appena entrati al castello l’Imperatrice Elisabetta lasciò libero il cane pastore portato da Madera che improvvisamente si avventò sul maltese di Carlotta (2) sbranandolo orribilmente. (3)

con caneDetestando i cagnolini Sissi non si preoccupò né ritenne di doversi scusare provocando un’inaspettata reazione di Carlotta che ripresasi dalla disperazione e giudicando molto preoccupante il comportamento della cognata, espresse la sua perplessità all’Imperatore.

La coppia imperiale parti molto presto per Vienna ma sorprendentemente Massimiliano li raggiunse pochi giorni dopo, quando Sissi si riammalò. Diagnosticata una tisi galoppante, il medico le consigliò un lungo soggiorno in un clima caldo e asciutto.
Le cronache dell’Impero non riferirono nulla sulle trattative avvenute nella Hofburg, ma di fatto l’Imperatrice decise di partire per Corfù con l’arciduca.
Se Francesco Giuseppe acconsentì controvoglia, Carlotta rimase esterrefatta di quella discutibile scelta, ma consapevole delle complesse dinamiche familiari e disposta ad accondiscendere sempre a tutte le velleità del marito, non sollevò ulteriori questioni.
In tutta la planetaria bibliografia degli Asburgo non fu mai menzionata una possibile liason tra Elisabetta e Massimiliano, anche se fu constatata la loro affettuosa intesa, ma ci permettiamo riportare quarto scritto sull’argomento dal principe Michele di Grecia di cui sono note le conoscenze nel Gotha europeo e le documentatissime fonti del suo famoso libro su Carlotta:
Elisabetta, con la sua straordinaria capacità di far sempre ciò che vuole senza tenere minimamente presenti gli altri, non deve essersi fatta nessun scrupolo a circuire il cognato e Max si è lasciato affascinare dalla sirena.”
Pur ritenendo poco probabile un rapporto fisico tra di loro, il nobile scrittore ritenne quindi possibile che Massimiliano fosse stato attratto dalla bellezza e dalla personalità di Elisabetta e che persino l’avesse considerata un’impossibile amore, come fu quello con la sua promessa sposa principessa Amelia di Braganza, soprannominata “A Princesa Flor“, morta a soli 22 anni nel 1853.

(foto Wikipedia) WikipediaDi certo il 27 giugno 1861 i giovani cognati sbarcarono nell’isola greca dove si trattennero fino all’arrivo del 13 ottobre dell’Imperatore che si dimostrò comunque felicissimo di trovare l’amata consorte guarita e in piena forma.

Conclusa la romantica vacanza di Sissi e Max non finirono del tutto i malumori di Francesco Giuseppe verso il fratello né quelli di Carlotta, delusa dalla Corte imperiale che non offriva nuovi incarichi per l’arciduca.

Nel successivo lungo soggiorno degli Imperatori d’Austria a Venezia, il clima umido e freddo della laguna dopo i giorni felici a Corfù provocarono in Elisabetta una tale sorta di malinconia e inquietudine che nell’aprile dell’anno successivo il suo ricorrente male si ripresentò.
Intervenne allora la madre principessa Ludovica che la convinse a recarsi a Kissingen, in Baviera, per seguire una cura termale e una dieta sana.

Mentre Sissi si ristabiliva riprendendo alcuni impegni alla Corte di Vienna e lo studio dell’ungherese, il ministro degli Esteri austriaco propose a Massimiliano la corona del futuro Impero del Messico sollevando una complicata sequelle di trattative tra Austria, Francia e Spagna fino alla formale offerta della delegazione spagnola nell’ottobre del 1863.

Il 1864 sarà l’anno dei commiati del biondo arciduca che con la moglie Carlotta e  i titoli di Imperatori del Messico si appresteranno alla partenza verso le lontane terre dell’America.
Nell’ultimo viaggio in Europa porgeranno i loro saluti alla corte di Napoleone III viaggiando poi verso Vienna, accolti con tutti gli onori da Francesco Giuseppe e soprattutto da Elisabetta. Il clima affettuosamente festoso sarà però presto interrotto quando Max rifiuterà sdegnosamente di firmare la rinuncia a tutti di diritti della corona d’Austria impostagli dall’ Imperatore (4). A nulla serviranno le suppliche di Carlotta e persino dell’arciduchessa madre Sofia mentre Sissi, resasi conto di non poter cambiare le decisioni del suo potente marito, si limiterà ad esprimere il suo immutabile affetto verso i cognati.

Ritornati a Trieste in preda alla collera, dopo una serie di inutili contatti con i reali di Francia e Belgio, Massimiliano riuscirà ad ottenere solamente alcuni favori da parte di Vienna e il 9 aprile 1864, in presenza di Francesco Giuseppe arrivato appositamente a Miramare, sarà costretto a firmare la sua rinuncia a ogni pretesa successoria dell’Impero austriaco (5).
Dopo l’incoronazione del 10 aprile la partenza per il Messico sarà fissata per il giorno 14, tra le navi imbandierate e una folla commossa.

L’imperatore del Messico andrà così verso il suo tragico destino mentre l’Imperatrice d’Austria riprenderà i suoi viaggi tra i castelli e le residenze di Corte, i soggiorni termali e quelli in villa Achilleion di Corfù tra malesseri, inquietudini, lunghe navigazioni nel Mediterraneo alla ricerca di una pace che non troverà mai.
Ho amato, ho vissuto, ho peregrinato attraverso il mondo ma mai ho raggiunto quello che cercavo” scriverà nei suoi diari.

Nella foto l’affettuosa lettera di Natale che Elisabetta, firmandosi Sisi, scrisse a Carlotta, già chiusa nel castelletto in preda alle crisi paranoiche, assicurandola delle sue preghiere per lei e il suo Max.Sisi due

sisiDopo la morte di Massimiliano e il rientro di Carlotta in Belgio, Elisabetta ritornerà ancora molte volte nel Castello di Miramare dove avrà sempre a disposizione una delle navi imperiali pronte a salpare.

Raggiungerà il cognato Massimiliano nella cripta dei Cappuccini di Vienna dove nel settembre del 1898 sarà deposto il suo sarcofago tra Francesco Giuseppe e il figlio Rodolfo.tomba tAdtripAdvisor

Note:

  1. Anni dopo Elisabetta si farà costruire la grande villa chiamata “Achilleion”
  2. Il piccolo maltese le fu regalato dalla regina Vittoria
  3. L’episodio è riferito nel libro L’Imperatrice degli addii di Michele di Grecia
  4. Se Massimiliano non avesse firmato Francesco Giuseppe gli avrebbe negato il consenso alla partenza per il Messico. 
  5. La successione era destinata al Principe ereditario Rodolfo d’Asburgo-Lorena

Notizie e consultazioni:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Elisabetta d’Austria, Trieste e l’Italia, Ed. Laguna – Ed. Generali, Monfalcone, 2000
Michele di Grecia, L’Imperatrice degli addii, A. Mondadori Editore, Milano, 2000

Incontri: Massimiliano e Sissi (prima parte)

Quando nel settembre del 1850 Massimiliano d’Asburgo giunse per la prima volta a Trieste (1)  la duchessa Elisabetta di Wittelsbach ne aveva solo 13, e già da 8 possedeva il titolo di “Sua altezza reale” conferitole dalla nomina del padre come discendente dei duchi di Baviera.
Il loro incontro avverrà nella primavera del 1854 quando l’arciduca, dopo i suoi lunghi viaggi nel Mediterraneo e nei mari d’Oriente ritornerà a Vienna per incontrare il fratello e la promessa sposa che aveva appena abbandonato la casa paterna di Monaco per divenire a soli 17 anni Imperatrice d’Austria.questa

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Accolto da un amabilissimo Francesco Giuseppe, Massimiliano partecipò ai festeggiamenti nuziali e alle pompose nozze del 24 aprile, ammaliato dalla bellezza e dall’affascinante personalità della giovanissima cognata.
HofburgQuel giorno fu festeggiato anche a Trieste: in porto si schierarono il piroscafo Kaiserin Elisabeth con una parata di navi austriache imbandierate, le chiese furono addobbate con fiori e nastri bianchi e rossi, sui sagrati vennero distribuiti cibi e denari per i bisognosi e molti condannati ottennero la grazia per volontà dell’Imperatore.

Nell’aprile del 1851 Massimiliano si recherà nuovamente a palazzo reale per un incontro con il fratello ed Elisabetta, divenuta un mese prima madre della piccola Sofia.
Condividendo i loro ideali, la passione per la poesia, l’arte, la natura e il mare, i due cognati strinsero una grande amicizia che sarà ulteriormente risaldata quando Max, reduce da un viaggio sulla Novara, nel settembre del 1855 soggiornerà per più di un mese nella Hofburg.

Quando il 19 novembre 1856 gli Imperatori d’Austria giungeranno in piazza Grande di Trieste tra una folla entusiasta, saranno accolti da Massimiliano che li affiancherà per tutti i 5 giorni del loro soggiorno, partecipando alla rappresentazione di gala della Traviata a teatro Verdi e al grande ballo nel salone della Camera di Commercio.Csan carmen

teatro sepia

Mentre Francesco Giuseppe tra udienze, visite e parate militari assolveva i suoi incarichi istituzionali, l’Imperatrice, da luglio mamma della secondogenita Gisella, risalirà sulla Kaiserin Elisabeth, per l’occasione ridipinta in azzurro e bianco, e scortata da 12 navi navigherà verso Santa Croce e Miramare dov’era in corso la costruzione del castello e ancora verso il golfo di Muggia.

Doveva essere stato felice quell’incontro con il nostro mare se rifiutando il rientro con la scialuppa di gala l’Imperatrice volle farsi accompagnare dall’Ammiraglio di porto e da una dama di corte su una semplice barca a sei remi per godersi un ultimo giro tra le acque triestine.
Forse nacque proprio allora la sua passione per le mete lontane dalla noiosa corte di Vienna, seguendo quel “gabbiano che vola di onda in onda” menzionato nei suoi versi.

Sarà questo l’ultimo viaggio felice di Elisabetta, allora solo diciannovenne; l’anno successivo gli imperatori avranno accoglienze ben diverse nelle provincie del Lombardo-Veneto e durante la successiva visita in Ungheria la piccola Sofia, che avevano voluto portare con loro assieme alla secondogenita Gisella, si ammalò e morì a soli due anni nel maggio del 1857.
SophieDopo il tristissimo ritorno a Corte la giovane Imperatrice iniziò a rifiutare le sue apparizioni in pubblico, e isolandosi in un’angosciata solitudine iniziò a rifiutare il cibo.

Intanto l’arciduca Massimiliano, tra un viaggio e l’altro e gli impegni governativi a Milano, nel luglio del 1857 convolò a nozze con la giovanissima Carlotta, principessa del Belgio, e quando si recarono a Schönbrunn per i saluti, furono accolti con grande affetto da Francesco Giuseppe e da Elisabetta, che per loro abbandonò gli abiti di lutto.

Ma erano già iniziati i disturbi nervosi che tormenteranno la vita della giovane Imperatrice che  la indurranno ad allontanarsi dalla Corte austriaca soggiornando nel castello di famiglia a Possenhofen, in Baviera.

Nell’autunno del 1860 Elisabetta colpita da un’infezione ai polmoni e consigliata dai medici a trascorrere alcuni mesi al Sud decise di partire per Madera. (2) Dopo il rifiuto dell’Imperatore a concederle le navi austriache (3) Sissi si rivolgerà alla sua vecchia amica la regina d’Inghilterra Vittoria che le mise a disposizione lo yacht Victoria and Albert.

(continua nella seconda parte) 

Note:

  1. Massimiliano deciderà di stabilirsi a Trieste nel febbraio del 1852 prendendo in affitto la villa Lazarovich a San Vito;
  2. Alcune notizie storiche riferirono che si trattò di un inizio di tisi ma non mancarono i pettegolezzi sui suoi rapporti con il marito e la Corte austriaca;
  3. Le cronache imperiali asserirono che Francesco Giuseppe si fosse adirato con il fratello Massimiliano per aver descritto così entusiasticamente Madera da suscitare l’interesse della cognata. 

Notizie tratte da: Carizzoni-De Rosa – De Vecchi, Sissi. Elisabetta d’Austria. L’impossibile altrove, Silvana Editoriale, 2000 – Ed. Silvana; Ruaro Loseri, Massimiliano. Da Trieste al Messico, Edizioni LINT, Trieste, 1986