Molti forse non lo sanno ma la creazione del Totocalcio è dovuta alla geniale idea del nostro concittadino Massimo della Pergola, nato a Trieste nel 1912, corrispondente a Trieste della “Gazzetta dello sport” e grande tifoso di calcio.
Con l’entrata in vigore delle leggi razziali del 1938, il Della Pergola, di origine ebraica, fu costretto a lasciare l’impiego al giornale rifugiandosi con moglie e figlio in un campo di lavoro svizzero. Dotato di grande inventiva, ebbe così il tempo di escogitare un sistema che gli permettesse di guadagnare sfruttando la sua prediletta passione.
Rientrato in patria nel 1945, pur riprendendo a occuparsi cronache sportive, propose il suo progetto al CONI. Dopo un anno di trattative il 17 gennaio 1946 riuscirà a istituire la SISAL basata su un sistema di scommesse sulle partite giocate: un “1” per la vittoria della squadra ospitante, una “X” per il pareggio e un “2” per la vincita della squadra esterna. Chi avesse pronosticato tutti i 12 risultati avrebbe vinto palate di soldi.
Il debutto sarà deludente: verranno stampate 5 milioni di schedine (a 30 lire ciascuna) e acquistate solamente 34.000.
Ma il 5 maggio un certo signor Emilio Blasetti azzeccherà un “12” incassando ben 463.000 lire, astronomica cifra per l’epoca.
Diffusasi la notizia e divenuti popolarissimi i pronostici per le partite di calcio, la vendita delle schedine avrà una rapida impennata.
Domenica dopo domenica le puntate aumenteranno con una tale velocità che nel 1948 il Governo Italiano con altrettanto tempismo sancirà la nazionalizzazione del concorso ribattezzato Totocalcio e incamerando come Monopolio di Stato il gettito delle puntate sulle squadre in gioco.
Dopo la colossale fregatura il Della Pergola avvierà un estenuante battaglia legale per far valere i suoi diritti e un meritato indennizzo. Avute tutte le ragioni sarà liquidato a Roma con un assegno non solo modesto ma di cui dovrà anche rendere conto a due zelanti ispettori del fisco che attenderanno il suo arrivo alla stazione di Milano.
Mazziato e deluso il della Pergola abbandonerà le mire sul calcio ma non demordendo affatto dai sogni di gloria, inizierà ad applicare i suoi sistemi sulle corse dei cavalli assieme all’amico ed ex-collega Giorgio Jegher.
Il 30 maggio 1948, a pochi mesi dall’esordio del Totocalcio, verrà così diffusa la prima schedina del Totip con l’indicazione di 6 corse di cavalli suddivisi in gruppi contraddistinti dai simboli 1, X e 2. Saranno giocate 114.000 colonne di puntate e con l’immediata vincita di ben un milione e mezzo di due scommettitori di Milano e Napoli che azzeccheranno i 12 segni giusti (ma in seguito saranno anche premiati i “10” e gli “11”) il successo sarà planetario e le schedine del Totip saranno distribuite nelle ricevitorie di tutto il territorio nazionale.
Da allora per tentare la fortuna inizierà a circolare il famoso consiglio di “darsi all’ippica”.
Il Della Pergola sarà però costretto ad accontentarsi dell’1% dei ricavi per il “suggerimento formale” della sua originaria invenzione.
E dopo aver arricchito a dismisura lo sport italiano e le casse dello Stato il nostro genialissimo concittadino con ineffabile humor dichiarerà: “Non ho mai giocato una schedina in vita mia”.
(Notizie tratte da: Trieste 1900-1999 Cent’anni di storia, VI volume, Publisport Srl, Trieste)