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Incontri: Massimiliano e Sissi (prima parte)

Quando nel settembre del 1850 Massimiliano d’Asburgo giunse per la prima volta a Trieste (1)  la duchessa Elisabetta di Wittelsbach ne aveva solo 13, e già da 8 possedeva il titolo di “Sua altezza reale” conferitole dalla nomina del padre come discendente dei duchi di Baviera.
Il loro incontro avverrà nella primavera del 1854 quando l’arciduca, dopo i suoi lunghi viaggi nel Mediterraneo e nei mari d’Oriente ritornerà a Vienna per incontrare il fratello e la promessa sposa che aveva appena abbandonato la casa paterna di Monaco per divenire a soli 17 anni Imperatrice d’Austria.questa

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Accolto da un amabilissimo Francesco Giuseppe, Massimiliano partecipò ai festeggiamenti nuziali e alle pompose nozze del 24 aprile, ammaliato dalla bellezza e dall’affascinante personalità della giovanissima cognata.
HofburgQuel giorno fu festeggiato anche a Trieste: in porto si schierarono il piroscafo Kaiserin Elisabeth con una parata di navi austriache imbandierate, le chiese furono addobbate con fiori e nastri bianchi e rossi, sui sagrati vennero distribuiti cibi e denari per i bisognosi e molti condannati ottennero la grazia per volontà dell’Imperatore.

Nell’aprile del 1851 Massimiliano si recherà nuovamente a palazzo reale per un incontro con il fratello ed Elisabetta, divenuta un mese prima madre della piccola Sofia.
Condividendo i loro ideali, la passione per la poesia, l’arte, la natura e il mare, i due cognati strinsero una grande amicizia che sarà ulteriormente risaldata quando Max, reduce da un viaggio sulla Novara, nel settembre del 1855 soggiornerà per più di un mese nella Hofburg.

Quando il 19 novembre 1856 gli Imperatori d’Austria giungeranno in piazza Grande di Trieste tra una folla entusiasta, saranno accolti da Massimiliano che li affiancherà per tutti i 5 giorni del loro soggiorno, partecipando alla rappresentazione di gala della Traviata a teatro Verdi e al grande ballo nel salone della Camera di Commercio.Csan carmen

teatro sepia

Mentre Francesco Giuseppe tra udienze, visite e parate militari assolveva i suoi incarichi istituzionali, l’Imperatrice, da luglio mamma della secondogenita Gisella, risalirà sulla Kaiserin Elisabeth, per l’occasione ridipinta in azzurro e bianco, e scortata da 12 navi navigherà verso Santa Croce e Miramare dov’era in corso la costruzione del castello e ancora verso il golfo di Muggia.

Doveva essere stato felice quell’incontro con il nostro mare se rifiutando il rientro con la scialuppa di gala l’Imperatrice volle farsi accompagnare dall’Ammiraglio di porto e da una dama di corte su una semplice barca a sei remi per godersi un ultimo giro tra le acque triestine.
Forse nacque proprio allora la sua passione per le mete lontane dalla noiosa corte di Vienna, seguendo quel “gabbiano che vola di onda in onda” menzionato nei suoi versi.

Sarà questo l’ultimo viaggio felice di Elisabetta, allora solo diciannovenne; l’anno successivo gli imperatori avranno accoglienze ben diverse nelle provincie del Lombardo-Veneto e durante la successiva visita in Ungheria la piccola Sofia, che avevano voluto portare con loro assieme alla secondogenita Gisella, si ammalò e morì a soli due anni nel maggio del 1857.
SophieDopo il tristissimo ritorno a Corte la giovane Imperatrice iniziò a rifiutare le sue apparizioni in pubblico, e isolandosi in un’angosciata solitudine iniziò a rifiutare il cibo.

Intanto l’arciduca Massimiliano, tra un viaggio e l’altro e gli impegni governativi a Milano, nel luglio del 1857 convolò a nozze con la giovanissima Carlotta, principessa del Belgio, e quando si recarono a Schönbrunn per i saluti, furono accolti con grande affetto da Francesco Giuseppe e da Elisabetta, che per loro abbandonò gli abiti di lutto.

Ma erano già iniziati i disturbi nervosi che tormenteranno la vita della giovane Imperatrice che  la indurranno ad allontanarsi dalla Corte austriaca soggiornando nel castello di famiglia a Possenhofen, in Baviera.

Nell’autunno del 1860 Elisabetta colpita da un’infezione ai polmoni e consigliata dai medici a trascorrere alcuni mesi al Sud decise di partire per Madera. (2) Dopo il rifiuto dell’Imperatore a concederle le navi austriache (3) Sissi si rivolgerà alla sua vecchia amica la regina d’Inghilterra Vittoria che le mise a disposizione lo yacht Victoria and Albert.

(continua nella seconda parte) 

Note:

  1. Massimiliano deciderà di stabilirsi a Trieste nel febbraio del 1852 prendendo in affitto la villa Lazarovich a San Vito;
  2. Alcune notizie storiche riferirono che si trattò di un inizio di tisi ma non mancarono i pettegolezzi sui suoi rapporti con il marito e la Corte austriaca;
  3. Le cronache imperiali asserirono che Francesco Giuseppe si fosse adirato con il fratello Massimiliano per aver descritto così entusiasticamente Madera da suscitare l’interesse della cognata. 

Notizie tratte da: Carizzoni-De Rosa – De Vecchi, Sissi. Elisabetta d’Austria. L’impossibile altrove, Silvana Editoriale, 2000 – Ed. Silvana; Ruaro Loseri, Massimiliano. Da Trieste al Messico, Edizioni LINT, Trieste, 1986