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Scoperte e studi della fregata “Novara” nel suo giro del mondo

Una delle più famose spedizioni della Marina austriaca fu compiuta dalla fregata Novara, una nave da guerra entrata nella leggenda per le straordinarie ricerche scientifiche effettuate durante il giro del mondo tra il 1857 e il 1859.
Nel corso del viaggio si sarebbe svolto un continuo addestramento nautico di ufficiali, cadetti e marinai per potenziare lo sviluppo della navigazione dell’Impero, promuovere la bandiera austriaca e i rapporti commerciali con le più lontane terre ma soprattutto per attuare ricerche e approfonditi studi di quanto scoperto.

Nel nastro che incornicia la più nota immagine della Novara vengono menzionate le principali tappe del viaggio attorno al globo (1)novara tappe su nastro
Per volere dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo con la concessione dell’imperatore Francesco Giuseppe, la Novara (2) fu portata al cantiere di Pola per essere sottoposta ad adeguamenti interni per ospitare uno staff di scienziati specializzati in fisica, in geo-etno e antropologia unitamente al giardiniere Jellinek ed al pittore J. Selleny mentre al dottor Karl Ritter von Scherzer in qualità di storiografo ufficiale della spedizione venne affidato l’incarico di compilare i diari di bordo.

A bordo della navea bordo della Novara

Tolti 12 cannoni e gran parte di munizioni per ottimizzare il bilanciamento, la fregata fu dotata di ventilazione sottocoperta, di un impianto di distillazione nella stiva per rendere potabile l’acqua marina, di docce interne ed esterne, di una sala lettura con oltre 100 volumi e una serie di strumenti speciali.

La sala letturasala lettura novara
Sotto il comando del commodoro Bernhard von Wüllerstorf-Urbair, con 345 uomini tra ufficiali ed equipaggio più sette scienziati, la Novara salpò da Trieste accompagnata dalla corvetta Carolina il 30 aprile 1857 iniziando il lunghissimo viaggio in cui avrebbe percorso 51.686 miglia marine in 551 giorni di navigazione, sostando in 22 porti tra l’India, l’Indonesia, la Cina, l’Australia, la Nuova Zelanda e la circumnavigazione dell’Africa; dopo la traversata dell’oceano Pacifico verso il Sud America sarebbe risalita per l’Atlantico fino a raggiungere il Mediterraneo.

Durante una tempesta in pieno Oceano Atlantico la Novara dimostrò la sua eccezionale solidità ma nel mar della Cina fu colta da un uragano con onde alte 10 metri d’altezza perdendo il piccolo zoo raccolto a bordo e riportando dei seri danni allo scafo.
novata tempestaSolo nel porto di Sidney vennero effettuate le necessarie riparazioni e nel contempo eseguite ricerche sia sugli indigeni che sulle vegetazioni del posto.

Nella Nuova Zelanda, raggiunta nel dicembre 1858, furono scoperte foreste vergini e redatte delle mappe geologiche; puntando poi la rotta per Thaiti nel gennaio 1859, la Novara fu accolta con entusiasmo dal protettorato francese di Papeete.
Procedendo verso la piccola isola di Pitcairn vennero raccolte notizie sulla comunità di Pitcairn fondata nel 1798 dagli ammutinati della nave inglese Bounty.
Nel porto cileno di Valparaiso, dove in aprile la nave giunse con il pennone di maestra spezzato, il comandante apprese l’incombente pericolo di guerra tra Francia e Austria decidendo un veloce rientro in patria. Solo il dottor Karl Ritter von Scherzer, come storiografo ufficiale della spedizione ottenne il permesso di fermarsi per continuare gli studi sulle popolazioni del Perù, sugli effetti della cocaina e raccogliere reperti mentre la Novara superò capo Horn, il canale delle Azzorre raggiungendo Gibilterra e il 18 agosto lo stretto di Messina.Cattura

capo buona speranza

Qui fu raggiunto dalla corvetta Dandolo  e lo yacht Fantasia  dove si trovavano gli arciduchi Massimiliano e Carlotta per complimentarsi e conferire onorificenze a tutto l’equipaggio della straordinaria spedizione.
Risalendo la Dalmazia la Novara passò davanti Miramar salutata dal rombo dei cannoni per giungere a Trieste alle ore 11 del 26 agosto 1859 accolta dalla banda e dai maggiori rappresentanti della città.

Complessivamente furono sbarcate numerosissime raccolte di minerali e pietre paleontologiche, collezioni zoologiche di 26.000 capi, assortimenti botanici di erbari, semi, frutti, fiori, piante tropicali, droghe indiane, cinesi e cilene.
Come reperti etnografici furono consegnati armi, attrezzi di lavoro, suppellettili, maschere, tessuti, strumenti musicali e manoscritti, tra quelli antropologici crani e scheletri di diverse razze.
Dopo un’ estenuante catalogazione, nel 1861 furono stampati i 3 volumi dei diari di viaggio compilati dal dott. Carlo Scherzer con 224 incisioni ricavate da quadri e acquerelli di Selleny (3);  nel corso di oltre 15 anni tempo vennero pubblicati numerosissimi saggi delle vari sezioni giungendo ai 21 volumi dell’edizione scientifica.

Concluso lo straordinario viaggio la Novara fu portata al Cantiere San Rocco e trasformata in nave a vapore continuando la sua storia leggendaria fino al 1899, anno della sua distruzione.

Note:
1. Le principali tappe della fregata “Novara” nella circumnavigazione del globoimg620

2. Costruita a Venezia nel 1843 con il nome originario di “Minerva”, nel 1848 la fregata venne rinominata “Italia” dai rivoluzionari veneziani e ribattezzata “Novara” quando passò agli austriaci che vollero commemorare la vincita sui piemontesi nel 1849. Il varo avvenne nel 1850.

3. I disegni e gli acquerelli sono conservati a Vienna. 

Notizie e foto tratte da: Viaggio intorno al globo della fregata austriaca Novara negli anni 1957, 1958, 1959, Tipografia di Corte e di Stato, 1863
Massimiliano da Trieste al Messico, Edizioni LINT, Trieste, 1986