Archivio mensile:novembre 2017

L’imperatore Carlo VI a Trieste

de11d541aba54a60abb506ff71da9d05La visita a Trieste dell’imperatore Carlo VI d’Austria nel settembre del 1728 fu preceduto da 4 mesi di convulsi preparativi.
Per offrire un soggiorno degno del suo rango venne scelto l’Episcopato di via del Castello (1) dove vennero allestiti nuovi alloggi per costui e il suo seguito, le stalle per i cavalli, i magazzini per il pollame destinato ai banchetti e le cantine per la scorta dei vini più prelibati.
In onore della regale presenza in città si decretò di erigere la statua dell’Imperatore nella centrale piazza San Pietro ma per la ristrettezza dei tempi, fu deciso di intagliarla nel legno e dipingerla d’oro.
La colonna su cui apporla venne trovata a Corgnale e ripulita dal capomastro veneziano Pietro Zuliani venne posta su un carro trainato da 43 buoi e scortato da 70 manovali.
Giunta a piazza San Pietro dopo un viaggio di 3 giorni, il 27 agosto dell’anno 1728 fu eretta con tanto di salve di mortaretto sparate dal capo-carpentiere Giovanni Candiò che poi fissò la statua dorata.
piazza grande
Intanto in città iniziarono a circolare voci sullo splendido avvenire di Trieste con l’allestimento di un Canal Grande come porto interno, della flotta navale, dei magazzini merci e di tutti i piani di ingrandimento urbanistico.

Per stimolare ulteriormente gli entusiasmi del popolo, i rettori della città provvidero a distribuire a piene mani delle grandi quantità di pane e di otri colme di vini bianchi e rossi che infatti furono graditissimi.
Così non si sa bene se per le ebbrezze di Bacco, la vista assonnata di qualche guardiano o per lo scherzo di qualche bontempone serpeggiò la notizia che nei dintorni dell’arsenale austriaco e delle saline, alle spalle di piazza San Pietro dove troneggiava l’imponente statua imperiale, s’ aggirava una misteriosa figura con un paludamento tutto d’oro… La leggenda perdurò incredibilmente fino ai primi anni dell’Ottocento, quando iniziarono i decenni di prosperità di Trieste e del suo porto.
img128Quanto alla statua in legno dorato dell’imperatore Carlo VI , dopo aver scartato la possibilità di eseguirla in bronzo come quella del padre Leopoldo I, fu deciso di scolpirla in pietra. Su progetto dell’udinese Giovanni Fusconi, solo nel 1754 venne eseguita dallo scultore veneziano Lorenzo Fanoli e ancora eretta sulla colonna in Piazza Grande.
sepppiaSe spesso qualche gabbiano stazioni sul regale capo dell’Imperatore e lo scettro impugnato nella sua mano destra da una certa prospettiva induca qualche maliziosa suggestione, il braccio sinistro indicava il futuro, grande porto di Trieste.sepia
La statua di Carlo VI troneggia ancora in Piazza Unità mentre di quel primo arsenale austriaco dove si aggirava il misterioso uomo dal mantello d’oro rimase solo il nome della piccola strada affacciata sulle Rive.arsenale

1. All’epoca del soggiorno di Carlo VI la storica sede era abitata dal vescovo Luca Sartorio Delmestri von Schönberg

Notizie tratte dal testo di Silvio Rutteri, Spunti dal suo passato, Borsatti Editore, Trieste, 1951  

Via dell’Arsenale

La centralissima e breve via di fianco al Teatro Verdi ha mantenuto il nome della sua storia legata all’imperatore Carlo VI d’Asburgo (nota 1) e all’esistenza di un arsenale militare austriaco.

All’inizio del Settecento Trieste era ancora abbarbicata sul colle di San Giusto, sede del Governo e parzialmente chiusa dalle mura trecentesche. Il mare arrivava allora all’altezza dell’attuale piazza Verdi, e dove oggi si trova il Tergesteo, si ergeva un piccolo edificio di Dogana.

Nella foto una nota stampa di Johann W. Valvasor del 1689 con le saline in primo piano img122
Una stampa d’epoca con le mura medievali e la zona delle salineimg123

Sebbene ancora lontana dagli sviluppi che saranno poi attuati sotto il governo di Maria Teresa, fu proprio nei primi decenni del XVIII secolo che iniziarono i progetti del Porto e della futura città emporiale.

Già nel 1717 Carlo VI aveva proclamato la libertà di transito in Adriatico e nel 1719 concesso  l’esenzione doganale per Trieste e Fiume con vantaggi economici per gli operatori commerciali ma quello che divenne improcrastinabile fu l’allestimento della prima flotta dell’Austria.
L’Impero asburgico si affidò così alla Compagnia Orientale, una Società Commerciale di Vienna, che acquistò fondi di marina e i terreni oggi corrispondenti tra il Tergesteo e la Borsa per costruire un cantiere navale.
Nonostante un buon avvio e la costruzione di qualche nave, la Compagnia non raggiunse i risultati prefissati e fallita dopo pochi anni fu acquistata dal Governo austriaco che trasformò il cantiere in vero e proprio arsenale militare .
Qui furono costruite 4 navi tra cui una feluca a 18 remi e 54 cannoni di piccolo calibro destinata al grado di ammiraglia della futura flotta voluta dall’Impero. Fu proprio su questa imbarcazione ormeggiata nella futura via dell’Arsenale che Carlo VI salì per un giro del golfo quando nel 1728 giunse a Trieste per prendere visione di quanto era stato fatto nei 9 anni di franchigia portuale.
Durante la sua permanenza in città, protrattasi dal 10 al 23 settembre risultò però evidente che per creare un vero Porto con il suo Emporio Commerciale dovevano essere interrate le saline, costruito un canale destinato a porto interno e affiancato da una serie di magazzini per i depositi delle merci.

Tutti i progetti di espansione urbanistica e portuale vennero poi sviluppati da Maria Teresa che successe al padre nel 1740 estendendo le immunità doganali e organizzando gli empori commerciali per trattare sia le merci importate che quelle riesportate via mare.

In una stampa settoriale del porto si notano ancora le saline al centro, a sinistra il collettore principale che diverrà il Canal Grande, il secondo verso la Portizza che sarà il Canal Piccolo, interrato nel 1799 per costruire piazza della Borsa.img126
Le cronache cittadine riportarono gli avvenimenti che precedettero e seguirono la permanenza a Trieste dell’imperatore Carlo VI e siccome tra storia e leggenda furono riportati alcuni simpatici aneddoti, ci riproponiamo di riferirli nel prossimo articolo.

Nota 1:  Carlo VI d’Asburgo è stato imperatore del Sacro Romano Impero dal 1711 al 1740. Fu anche Re di Napoli, Re di Sicilia, Re di Sardegna, Re di Spagna, Re d’Ungheria, Re di Boemia, Duca di Milano, Parma e Piacenza, Conte di Barcellona, Duca di Teschen.

Fonti: Silvio Rutteri, Trieste, spunti dal suo passato – Elio Apih, Breve storia di Trieste – Foto da Enciclopedia monografica del FVG