Archivio mensile:settembre 2013

Oltremare

Nei giorni del recupero della Concordia con tutta la sua tragica vicenda, vorremmo qui ricordare la Costa Fortuna, erede dei lussuosi transatlantici della Marina Italiana i cui fasti sono stati illustrati con artistiche decorazioni nella grandiosa Hall dove si affacciano i 9 ponti del corpo centrale.
Chiamata come la figlia di Poseidone (vedi immagine) la Costa Fortuna fu costruita dalla Fincantieri di Sestri Ponente e inaugurata la sera del 22 novembre 2003.
Sotto l’imponente cupolone in vetro dai quattro scintillanti ascensori in costante movimento si può visionare la spettacolare parete di ben 190 mq. dove l’imponente prua della Fortuna avanza sul mare tra le storiche navi della Costa Crociere.
Sopra lo sfarzoso Gran Bar Conte di Savoia, fulcro della vita di bordo, un gigantesco pannello riproduce La battaglia di Lepanto, famoso quadro esposto a Palazzo Colonna di Roma.
Nei coreografici saloni, nei raffinati salotti con discreti séparé, nell’immancabile Casinò con le numerose sale da gioco e altre distrazioni per gli ospiti, non si potrebbe negare la piacevolezza delle splendide opere artistiche del disegner Giampaolo Amstici che le ha ideate ed eseguite verso la fine degli allestimenti nel cantiere ligure.

Altrettanto spettacolare è apparsa la Carnival Conquest il giorno della sua inaugurazione la sera del 17 dicembre 2002 alla stazione Marittima di Trieste, per l’occasione illuminata a giorno e gremita di una folla entusiasta.

La visione nella Hall d’ingresso fu davvero un’indimenticabile emozione: l’enorme parete disposta sui ponti di camminamento riportava le più belle immagini degli Impressionisti fine Ottocento, primi del Novecento: Manet, Toulouse Lautrec, Gaughin, Degas, Cèzanne, Renoir, ingranditi e rivistati con un pizzico di fantasy e un faticoso lavoro creato dalle mani di Giampaolo e dello staff dell’ Amstici-House.
Di ispirazione storica fu invece l’imprint della Costa Triumph di cui riportiamo due quadri di una lunga carrellata esposta lungo i corridoi con le immagini ridipinte dei leggendari reali d’Europa:

Per le decorazioni delle successive navi la Costa Crociere ha optato per un genere più improntato alla tecnologia e alle elaborazioni di sofisticati programmi Software sviluppati da abili specialisti a passo con i tempi. Però che peccato si sia perduto l’apprezzamento per gli artisti, per l’ingegno dell’abilità manuale che ha pur creato dei capolavori goduti nel corso dei secoli e divenuti poi giustamente immortali…

Altre foto-immagini su www.giampaolo-amstici.it

Giampaolo Amstici ci ha lasciati il 19 dicembre 2014

 

Artissimamente

 

Natale in via Cereria n.5

In Cittavecchia, dietro il tempietto anglicano di via San Michele, si trova una stravagante bottega nominata come il suo indirizzo Cereria Cinque e definita, non a caso Show Room (anche se le stanze sono due) per la caleidoscopica visione che già dà solo sbirciando dalle finestre.

Se vorrete entrare, anzi se “potrete” entrare, vi trovereste in un sorta di merry-go-round di coloratissime immagini: dai muri affrescati alle sedie dipinte con personaggi da fumetto, da oggetti d’arredo dipinti con fiori liberty o foglie tropicali, da alberelli di Natale con sorprendenti aculei en pendant con quelli dei cactus.                                                

Ma non immaginereste di trovare un Dreamfinder dal corpo di serpente e la bocca di pescecane stritolato da uno strano florilegio di gambi intricati e corolle dai pistilli tentacolari o un inquietante Jocker dal ghigno beffardo che brandendo nell’aria una bacchetta ricorda il diabolico gnomo di qualche thriller da brivido.

Se qualcuno desiderasse vivacizzare un anonimo muro di casa propria potrebbe scegliere delle decorazioni già pronte su rotoloni di carta da parati a fondo black or white con disegni di piccoli pesci vaganti, mostriciattoli che boccheggiano fra alghe sottomarine e fiori sospesi, uccelli fantasiosi ora su rami spogli ora su alberi pieni di bacche succulente.

.Azzardando una scelta più impegnativa potreste commissionare l’affresco di qualche parete giocando sull’effetto colore coordinato con quello delle stoffe o dei tendaggi, usanza molto trendynelle abitazioni romane dei Vip.

Non si troverà invece l’assortimento di vari oggetti d’arredo, cassettiere e cassapanche, tavolini e vassoi, piccoli trumeaux o librerie tutti variamente dipinti con fiori liberty, tropicali o stilizzati e personaggi da fumetto che, esposti nelle vetrine del centro, sono già stati acquistati dai negozianti o dai loro raffinati clienti.

 

Vetrina Godina

Le artiste di Cereria Cinque, Tullia Cubani e Alessandra Amstici  lavorano essenzialmente su commissione e spesso si trasferiscono nei cantieri navali dove si allestiscono navi da crociera per decorare i saloni di rappresentanza, i corridoi principali o dei pannelli tromp-d’oeil sugli spazi esterni dei ponti.

Ritratti d’arte

Tra i tanti artistici lavori non poteva mancare una simpaticissima Vanity Fair di ritratti d’arte a libera interpretazione, come una principessina botticelliana che ha molto apprezzato…

Oppure altri più low-profile:

Altre notizie e moltissime altre foto sul sito: www.amstici-showroom.it  e https://www.facebook.com/cereriacinque?fref=ts

Come scrisse Pascoli “Il sogno è l’infinita ombra del vero”

 

 

 

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Il parco di Villa Revoltella

Disabitato sino alla metà dell’Ottocento il colle del Cacciatore acquisì una certa fama quando il Comune costruì il Ferdinandeo, elegante locanda edificata da Ferdinando I su disegno dell’architetto berlinese Hitzig.
Sui terreni vis-à-vis dell’edificio il barone Pasquale Revoltella commissionò all’ingegnere Giuseppe Sforzi la costruzione di un rustico chalet che venne poi circondato da vialetti, aiuole, giardini curatissimi ricchi di piante e fiori e una serra per piante rare e frutti esotici tra cui i famosi ananas che venivano offerti negli spettacolari banchetti del palazzo di piazza Venezia.


All’architetto praghese Joseph Andress Giuseppe Kranner fu invece affidato il progetto di una chiesa privata dotata di una cripta sotterranea per conservare le spoglie dell’illustre barone accanto a quelle della madre Domenica defunta dal 1830 e sepolta al cimitero di Sant’Anna.
L’intero complesso di via de Marchesetti, progettato con la direzione dei lavori dall’ingnegner Sforzi e conservato all’Archivio Tecnico Comunale, fu approvato nell’agosto 1858 dall’ispettore civico Giuseppe Bernardi e per volere testamentario del barone destinato a diventare proprietà del Comune di Trieste.
La chiesa, inaugurata il 17 maggio 1867 dal vescovo Legat e divenuta parrocchia nel 1966, fu dotata di una rendita che fornisse oltre alla sua manutenzione, le spese per il cappellano e un sacrestano, alloggiati nella bella villa a sinistra dell’ingresso al parco e che fu destinata anche a Scuola del Contado da loro stessi tenuta.

Dalla doppia scalinata dell’elegante edificio religioso costruito in pietra bianca del carso si entra nella loggia a tre arcate a porzione di circolo appoggiate sopra le colonne binate e quindi nella splendida piccola chiesa a forma di croce greca sormontata da una cupola ottogonale dipinta a cielo stellato con 8 occhi circolari in vetro istoriato. Gli interni sono rivestiti in alabastro egiziano riquadrato di cardiglio e rosso di Verona, sulle pareti laterali si ammirano gli affreschi di Domenico Fabris (Osoppo 1814-1901) che rappresentano degli episodi della tormentata vita di san Pasquale Bylon.
Sotto l’elegante struttura progettata dal Kranner, si accede alla suggestiva cripta che accoglie le spoglie di Domenica e Pasquale Revoltella conservate in loculi a forno di lato all’altare a mensa dove è posta la pregevole Pietà dello scultore viennese Francesco Bauer, fusa in bronzo da W. Brose.

Sepolcro di Pasquale Revoltella (foto Gabriella Amstici)

Alla debole luce di una lampada pensile e due candelabri, fra le colonne in marmo sono adagiati i sarcofaghi-cenotafi di Domenica e Pasquale Revoltella, spirato l’8 settembre 1869 tra la commozione di tutta la città.

Prima della sua morte, nell’anno 1866 il barone programmò un capitale di 20.000 fiorini per le spese della chiesa, del sacrestano per le messe e del cappellano per la scuola, delle sagre durante la ricorrenza di San Pasquale il 17 maggio. Nelle ultime disposizioni del 1868 fu stabilito un ulteriore importo di 1.000 fiorini per il convento e la chiesa dei cappuccini in Trieste con l’incarico di celebrare una mesa solenne a Santa Maria Maggiore ogni prima domenica di ottobre in ricordo della sua anima e della sua vita di generoso e amato magnate.

(Fonte: Una chiesa, una storia, una vita a cura della Comunità Parrocchiale di San Pasquale, Arti Grafiche Stella, Trieste, 1997)